Je tiens à répondre à cet article en postant mon commentaire sur le journal La Repubblica, en Italie, et avec un signalement au journal Le Figaro.Cette journal le 5.06.2009 publie un article intitulé : « L’Europe de la Obama,
un continent « banalisé »:Le président américain est populaire dans une Europe qu’il connaît très peu et où il le symbolique privilégié sur le politique. »
Bien que le journal qui a pris mon commentaire comme instrument de l’inspiration ou que mon article a influencé Obama est le fait que ces arguments sont inspire des questions de ma publication :
Ici mes commentaires à propos sur La Repubblica :
27 maggio 2009 alle 19:08 :L’ ‘entente cordiale’ franco-britannica è a rischio.L’Eliseo non ha invitato la regina Elisabetta II il prossimo 6 giugno alla commemorazioni per il 65esimo anniversario dello sbarco in Normandia.
- Scritto da dottciancimino31 — 4 minuti fa
- Dove va la Francia di Sarkozy ?:Quando il personaggio uccide il simbolo si perde l’essenzia. Tutti ricordavano il suo ruolo nella sicurezza come Ministro dell’interno e lo hanno premiato con il trionfo elettorale.Dopo tutti hanno salutato con efusione le prime mosse in politica estera con brillanti iniziative in campo diplomatico,la sua presenza in diversi punti caldi del pianeta e nella creazione di nuovi organismi come l’Unione Mediterranea che sembravano rilanciare con audacia la Grandeur della Francia.Pero presto si cominciarono a vederse crepe:Primo è stato il Matrimonio con la Bruni dopo il voto e un nuovo modo di gestire l’immagine Presidenziale lontanissimo dell’austerita tradizionale di tutti i suoi predecesori.Dopo l’inagurazione di un nuovo aproccio con le religioni:visita al Papa,confesioni di tendenze religiosi intimi e personali,l’avicinamento a regimi confessionali(musulmani ad ess.),e finalmente la sua professione di fede che lo porto a dire che il futuro dell’umanita era nelle religioni.La Francia commincio a vederlo con occhi difidenti,il Grande Oriente lo rimprovero,scoppio il polverone della laicita a rischio e la polemica divampo da per tutto.Ha dovuto fare marcia indietro.La Presidenza dell’Unione Europea sembrava darli l’opportunita di rilanciare il ruolo di una Francia alla guida dell’Europa pero malgrado un ruolo « accettabile »(non di piu)nella guerra del Caucaso non riusci a lasciare una UE unita,dopo la fisura del voto Irlandese che siluro il Patto de Lisbona gia per se zoppicante di tre pronunciamenti popolari contrari(ha dovuto percorrere il cammino poco democratico dei patti di cupola),la polemica intorno all’ingresso della Turchia e il Kosovo finirono per fare dimenticabile il suo passagio in quella sede:ancora non abbiamo una costituzione ne organismi di gestione consensuali a tutti,non riusciamo a fare rispettare e mettere in moto le risoluzione su questioni come l’immigrazione e l’uniformizazzione delle norme del lavoro,ad averi criteri condvisi su nuovi ingressi,ecc.Figuriamoci la sua pretesa di una forza difensiva di tutta Europa.Insomma i problemi che trova sono quelli che lascia.L’Unione Mediterranea sembra un’altra brillante oportunita pero nel cammino della creazione fu « sfasciandosi » sempre piu per finire ad avere una versione snaturalizata dll’idea originale con l’ingresso di paesi che il Mediterraneo solo lo vedono nei pamphlet touristici.Insomma tranne qualche successo nella gestione della crisi finanziaria e la lotta ai pirati in Africa l’immagine di Sarkozy e della Francia a livello internazionale e andata diluendosi nella delusione che produce un cambio cosi radicale:non è questo cio che il mondo si aspetta di un paese con tanta storia e presenza in diversi regioni.Anche all’interno c’è stata una caduta di stile e gli ultimi sondaggi lo vedono sempre in calo.Pero le ultimi due mosse sono a mio avviso veramente sfortunati:quando il mondo tremava di fronte alla paura dell’influenza porcina lo abbiamo visto in frivole esternazioni di lusso e spreco aristocratico nella Corte dei Borboni.La mancata,moribonda direi austerita Repubblicana(sacra in Francia) lo ha castigato con nuovi cadute nei sondaggi.Forse come riflesso automatico adesso « dimentica » invitare Regina Elisabetta alla commemorazione al d-Day:gigantesco errore,questa è una commemorazione storica e non una presa di posizione su equilibri politici odierni.Non è un pronunciamento politico. Volere privileggiare il raporto storico con USA anzi che i legami con GB non condice con la data a ricordare:Regina Elizabetta è una sopraviventi di quelli eventi che hanno scosso a tutti(nelle guerre mondiali non vince mai nessuno e mia madre ancora porta nell’ossa i segni della malaria degli accampamenti di fuggitivi)e Obama non puo ofrire un corretto simbolismo della commemorazione.Insomma un’altra snaturalizazione:a volte 2 piu 2 non sono 4 e un gesto mancato non si cancella con un gesto identico pero di segno diverso.Se il matrimonio con la Bruni e la nuova immagine presidenziale voleva essere un tributo ad una nuova era nella gestione delle relazioni Internazionali:l’entente,l’avicinamento agli USA,alle religioni,l’ingresso alla NATO questo gesto sembra volere cancellare con il gomito cio che si ha scritto con la mano e l’ocassione non era propizia.C’è un eccesso di protagonismo di Sarkozy oltre ad un negativa influnenza femminile che finirono per fare dimenticare che la Presidenza della Francia come di ogni regime Repubblicano ha una carica di simbolismo con dei limiti a cui il personaggio deve adattarsi e non all’inversa.E se Sarkozy e la sua echippe pretendono sedersi nei laureli della sicurezza dimenticando la natura simbolica della carica conferitole e delle Istituzioni finisce per fare perdere l’essenza e la Grandeur del paese.Quello del titolo.
Ici ensamble directment : http://news.kataweb.it/item/589486/gb-gaffe-eliseo-sarkozy-non-invita-elisabetta-ii-a-d-day?nc&nc&nc#commenti
Ici l’article article dans Le Figaro :"Barack Obama déborde de sourires et de propos aimables à l’en-droit des deux vieilles grandes puissances d’Europe continentale et de leurs dirigeants, mais, en temps passé, il n’accorde à ces dernières qu’un service minimum. On est loin de l’époque où, en visite d’État à Paris, un Kennedy insistait pour avoir au moins trois entretiens en tête-à-tête avec le général de Gaulle à l’Élysée.
Le camp de Buchenwald et la plage de Colleville : Obama a choisi le champ du symbolique pour son voyage en Allemagne et en France ; le politique passe au second plan. Auprès de Merkel et de Sarkozy, le président américain estime qu’il n’a ni conseils à prendre (ou à donner), ni aide particulière à prodiguer (ou à solliciter). « Pour Obama, l’Europe n’est pas un problème, ni même une solution à ses problèmes », résume l’ancien ministre des Affaires étrangères Hubert Védrine"
Ici tous ensamble : http://www.lefigaro.fr/international/2009/06/06/01003-20090606ARTFIG00109-l-europe-d-obama-un-continent-banalise-.php