Publicado en el
blog de Fulvio Grimaldi con noticias directas de Tripoli y las falsas fotos que
corresponden a Benghazi
Le notizie che
ricevo direttamente da Tripoli sono contrastanti. C’è chi riferisce che, dopo
l’infiltrazione di alcune centinaia di mercenari e attacchi a tappeto di
bombardieri ed elicotteri d’assalto, sbarchi di uomini da navi Nato, inquadrati
da personale Nato, plateale violazione di ogni norma internazionale e della
stessa risoluzione 1973 del braccio criminale dell’imperialismo, la città è
tornata sotto il controllo delle forze lealiste e della popolazione in armi. Ma
mi si dice anche che l’Hotel Rixos, quello dei giornalisti occidentali che hanno
segnalato alla Nato i posti di blocco da bombardare, è al centro di
combattimenti, con il figlio di Gheddafi che guida la difesa. In ogni caso, la
celebrazione dei golpisti in Piazza Verde, trasmessa dalle tv, è un falso. In
Piazza Verde la notte scorsa è comparso Gheddafi davanti a un’immensa folla di
sostenitori. Tocca attendere che i miasmi della disinformazione si diradino.
Intanto possiamo presumere, alla luce delle falsità propinateci in cinque mesi
di pippe della marmaglia mercenaria (ma ne avete visto le facce ?!), con noi che
nella Tripoli salda e pacifica vedevamo solo le orrende sevizie inflitte alla
gente di Bengasi, trasmesseci dai telefonini dei patrioti, che le imprese di
questi gangster siano grandemente esagerate, ma che sia vera e terribile la
macelleria umana dei serial killer Nato sulla città, come ce la riferisce da lì
anche Thierry Meyssan.
La Nato aveva
due imperativi : rimediare in prima persona – sbarchi di sue truppe speciali e di
briganti fondamentalisti con valanghe di armamenti pesanti – allo spappolamento
del coacervo di assassini e ladri riuniti nel Consiglio Nazionale di Transizione
in corso di azzannamento reciproco sulle future spoglie della Libia ; e
distogliere dalle carneficine nazisioniste a Gaza, effettuate col pretesto di
una rappresaglia all’attacco subito nel Neghev (8 morti), che noi speriamo sia
la rinascita della lotta armata contro la cricca usurpatrice, ma che, visti
carattere morale e precedenti di Israele, potrebbe essere anche stata una
provocazione del Mossad.
In ogni caso ci
risiamo. E non se ne può più. Il peggiore splatter hollywoodiano, o di quella
pedagogia della ferocia che sono i videogiochi (esaltati da un irresponsabile
critico del Manifesto), non si avvicina per ferocia e cinismo a quanto sta
facendo da vent’anni la “comunità internazionale”.