La télé, c’est de la grosse merde pour décérébrés du bulbe.
Pour moi, qui ne regarde pas les conneries télédécérébrantes, mon programme a été vraiment européen :
Opera FALSTAFF de Verdi écrit à partir d’un écrit de Shakespeare. Chanteurs lyriques européens (Taddei, Panerai, Christa Ludwig...). Seule entorse avec le non-européen ténor mexicain Araiza.
Le conducteur était l’européen Karajan. Un vrai bonheur. Drôle, intelligent.
Ehi ! Taverniere !
Mondo ladro.
Mondo rubaldo.
Reo mondo !
Taverniere :
un bicchier di vin caldo.
Io, dunque,
avrò vissuto tanti anni,
audace e destro
Cavaliere, per
essere portato
in un canestro
E gittato al
canale co’pannilini biechi,
Come si fa coi
gatti e i catellini ciechi.
Chè se
non galleggiava per me
Quest’epa tronfia,
Certo affogavo.
Brutta morte.
L’acqua mi gonfia.
Mondo reo. Non
c’é più virtù.
Tutto declina.
Va, vecchio
John, va,
va per la tua
via ; cammina
Finchè
tu muoia.
Allor
scomparirà
la vera
Virilità
del mondo.
Che giornataccia
nera !
M’aiuti il ciel !
Impinguo troppo.
Ho dei peli
grigi.
Versiamo un
po’di vino nell’acqua del
Tamigi !
Buono. Ber del
vino dolce
e sbottonarsi
al sole,
Dolce cosa !
Il buon vino
sperde le tetre fole
Dello sconforto,
accende
l’occhio e il
pensier, dal labbro
Sale al cervel
e quivi
risveglia il
picciol fabbro
Dei trilli ;
un negro grillo
che vibra entro
l’uom brillo
Trilla ogni
fibra in cor,
l’allegro etere
al trillo
Guizza e il
gicondo globo
squilibra una
demenza
Trillante ! E
il trillo invade il mondo !...